PERCHE’ HO SCRITTO QUESTO ARTICOLO

Oggi ho voluto renderti partecipe del nostro viaggio di lavoro in Toscana per darti un’idea concreta e reale di quella che è la situazione in zona nel mondo dell’ospitalità. Abbiamo visitato anche un paio di località dell’Umbria ed anche di queste parlerò nell’articolo.

La cosa su cui penso potrai già essere d’accordo, ancor prima di leggere, è che l’Italia è una terra meravigliosa e la Toscana ne è uno dei suoi gioielli più preziosi.

Non ci rendiamo davvero conto, secondo me, di quanto potenziale abbiamo. Si dice spesso, ed è vero, che noi potremmo vivere solo di turismo! Ahimé attualmente non è così. Ciò non toglie che, ognuno di noi, debba fare la propria parte affinché questo, un giorno, possa divenire realtà.

 

DESCRIZIONE DEL TOUR

Questa è la lista di luoghi che abbiamo visitato in Toscana (con breve tappa in Umbria):

1° giorno: Arezzo – Cortona – Spello

Siamo partiti da Rho (Mi) ed in qualche ora di strada siamo arrivati ad Arezzo. Il tempo era molto bello e siamo subito andati ad ammirare le sue bellezze accompagnando il tutto con un tipico aperitivo toscano fatto di ottimi vini e tartine con salse che hanno deliziato il nostro palato. Nel contempo abbiamo organizzato un meeting con un nostro cliente.

Poco prima di pranzo ci siamo recati a Cortona per una lunga passeggiata nel borgo, ricco di edifici in pietra e una piazza molto ampia. Per pranzo abbiamo preso un’ottima torta al testo.

Nel tardo pomeriggio abbiamo varcato i confini della Toscana e siamo arrivati fino a Spello, in Umbria. Pietra grezza, fiori, panorama mozzafiato, tutto quello che vorreste trovare in un borgo antico e suggestivo. Abbiamo incontrato in loco un potenziale cliente ed abbiamo dormito qui presso un b&b.

 

Toscana Arezzo Toscana Cortona  Umbria - Spello

 

 

 

 Umbria SPello

 

2° giorno: Eremo delle Carceri – Assisi – Siena

Partiti da Spello, ci siamo recati all’Eremo delle Carceri per respirare l’aria di religiosità e pace che caratterizza luoghi come questi. Poi Assisi, scendendo fino alla Chiesa di San Francesco ad ammirare il panorama fantastico e l’interno della chiesa stessa. Ci siamo poi spostati a Montalcino dove però abbiamo semplicemente soggiornato. Da qui infatti siamo stati a vedere la città toscana di Siena.

                             Umbria Assisi  Umbria Eremo delle Carceri

Toscana Siena

 

3° giorno: Piombino (Golfo di Baratti – Populonia) – Volterra

Da Montalcino siamo partiti presto alla volta di Piombino che è stata un’autentica scoperta (ne parlerò successivamente in maniera più dettagliata) ed abbiamo incontrato un fotografo professionista nonché nostro amico per parlare di business. Ci ha portato a vedere dei luoghi per cui personalmente sono rimasta estasiata! Abbiamo pranzato nella splendida struttura di Poggio all’Agnello con un primo a base di pesce che mi ha ricordato la freschezza del pesce che solo in posti come Lampedusa (che io amo) ritrovo. Abbiamo conosciuto il suo gestore, una persona molto cordiale e preparata.

Nel tardo pomeriggio ci siamo recati a Volterra. Una cittadina dal tipico aspetto toscano, dove è stato un piacere alloggiare e degustare una fiorentina a regola d’arte.

 

Toscana Golfo di Baratti

 

Toscana Volterra

 

4° giorno: San Gimignano – Pisa

Ultime tappe del nostro viaggio in Toscana prima di rientrare sono state San Gimignano, con il suo centro storico caratterizzato da un’architettura medievale (e patrimonio dell’UNESCO) e dove ci siamo recati per svolgere alcune commissioni per conto di nostri clienti ed infine Pisa, dove abbiamo fatto un giro per il tempo di un aperitivo.

 

Toscana San Gimignano

Toscana Pisa

 

 

CONSIDERAZIONI SUI LUOGHI E LE STRUTTURE DOVE ABBIAMO ALLOGGIATO

Inutile dire che tutto ciò che abbiamo visto in Toscana è semplicemente bellissimo! Panorami mozzafiato, vicoli caratteristici, botteghe artigiane, cordialità dei locali, monumenti dall’alto valore storico e culturale. Insomma, una vera (ri)scoperta di noi stessi e del nostro territorio, che a volte diamo per scontato e di cui ignoriamo o abbiamo dimenticato il valore.

I LUOGHI

In generale, quello che ho riscontrato in luoghi come Arezzo e Cortona, è la voglia di mantenere intatte certe tradizioni. Testimonianza di ciò ne sono, ad esempio, le botteghe aretine di artigiani (che mettono a nuovo vecchie serrature, lampade e diverse tipologie di scalpellini), e il bar dove ci hanno servito l’aperitivo in cui abbiamo trovato persone che, con grande entusiasmo, ci hanno spiegato gli ingredienti delle loro tartine tipiche, con quell’accento toscano affascinante!

Pur nella bellezza dei loro luoghi, caratterizzati da monumenti divenuti famosi a livello mondiale, un po’ di delusione l’ho provata per Siena e Pisa, diventate ormai “troppo turistiche”. Credo che, visto il patrimonio artistico, storico e culturale di cui sono portatrici, dovrebbero essere riviste a favore di un turismo maggiormente di qualità. I presupposti ci sono, abbiamo luoghi meravigliosi conosciuti in tutto il mondo e quando questa pandemia sarà finita, il turismo internazionale riprenderà alla grande! Perché non farsi trovare pronti? (più in là nell’articolo indicherò i miei suggerimenti a tal proposito). La delusione che ho espresso, chiaramente, non è per i luoghi ma per gli operatori che direttamente o indirettamente sono coinvolti nel settore turistico e ristorativo.

Tra i luoghi visitati in Toscana (e un po’ di Umbria) quelli che secondo me rappresentano maggiormente l’autenticità toscana e umbra e hanno mantenuto ancora un’atmosfera lontana dal turismo di massa, sono Spello e Volterra da una parte, Cortona e San Gimignano dall’altra. Gli edifici di pietra a vista, le loro salite, i balconcini in giro per la città addobbati in maniera fine, i profumi delle panetterie e delle trattorie, la genuinità delle persone, la semplicità della vita in generale. Qui si possono davvero (ri)scoprire antichi sapori, vecchie tradizioni e soprattutto vivere momenti di serenità e spensieratezza.

Chi, come noi, vive in città ed ha una vita frenetica, può davvero rigenerarsi scegliendo di passare qualche giorno in Toscana.

Se invece avete bisogno di un momento di pace e tranquillità, Assisi è decisamente il posto giusto. Lo consiglio non solo a chi è cristiano, ma a chiunque senta la necessità di visitare posti dove ancora si respira quell’aria mistica ma allo stesso tempo cerca paesaggi stupendi e testimonianze culturali ed artistiche della nostra Italia. Sia Assisi che l’Eremo delle Carceri offrono tutto questo.

La grande scoperta per noi è stata senz’altro Piombino. Il nostro amico e grande professionista Walter Saletti ci ha portato a vedere due meraviglie nei pressi di Piombino: il Golfo di Baratti e Populonia. Il primo con un panorama che toglie il fiato, bellissimo perché caratterizzato da spiagge sabbiose che in alcune parti, salendo, sono intervallate da una pineta con i pini marittimi alternati alla macchia mediterranea ed altra vegetazione. E poi Populonia, una frazione di Piombino: anticamente era un insediamento etrusco e ne porta ancora i segni! Qui ci sono mura etrusche, resti di edifici di epoca romana e diverse necropoli cittadine.

 

LE STRUTTURE RICETTIVE

Una breve considerazione sulle strutture dove abbiamo soggiornato in Toscana ed Umbria: a Spello abbiamo alloggiato presso un b&b a pochi minuti di auto dal centro storico. Gestito da un privato, un signore molto simpatico che si occupa della rinomata Infiorata di Spello (<- Cliccate sul nome per avere maggiori informazioni). E’ stato molto gentile nel raccontarci un po’ come funziona e i vari eventi svolti in tutto il mondo. La struttura è piccolina, semplice e accogliente come se fossi a casa.

La seconda notte abbiamo dormito a Montalcino in un agriturismo fuori città a gestione familiare, i cui proprietari hanno un piccolo ristorante, producono vino ed hanno adibito delle camere a b&b. La nostra camera era favolosa, grande, ben calda (in quei giorni aveva iniziato a fare piuttosto fresco), “rusticamente elegante”, con bagni nuovi e di design.

La terza notte invece siamo stati in albergo a Volterra. Hotel proprio sul corso principale, il piede fuori da lì e si è in centro storico. Anche qui a gestione familiare, i proprietari, molto gentili, ci hanno fornito diverse informazioni sui luoghi da visitare e abbiamo notato grande attenzione al rispetto delle attuali norme igienico sanitarie. Anche la colazione è stata servita nella sicurezza più totale.

 

ERRORI DA CORREGGERE

Senza naturalmente specificare chi ha sbagliato cosa, ecco le piccole pecche che abbiamo riscontrato alloggiando in Umbria e Toscana:

  • Inadeguatezza delle manutenzioni, anche di piccola entità, segno che ci sia una certa distrazione nel curare questi dettagli che, volente o nolente, ahimè possono determinare la buona riuscita o meno di un soggiorno;
  • Pulizia a volte approssimativa. Facendo questo lavoro da tanti anni so distinguere la tipologia degli errori commessi e, in questo caso, erano decisamente errori di distrazione, niente di più. So bene che una gestione familiare dove non c’è molto personale (o non ce n’è per niente) comporta che il proprietario e i suoi familiari facciano diversi ruoli operativi col risultato che le giornate sono sempre frenetiche e non si può riuscire a stare dietro a tutto in maniera eccelsa;
  • Lentezza nei riscontri via mail. Per prenotare una di queste strutture, ho atteso per ben 3 giorni di ricevere una risposta ed addirittura alcune informazioni che mi sono state date erano difformi rispetto a quelle sul loro sito. Ecco, questo NON va bene! Questa è la base commerciale del settore ricettivo, il primo impatto, il primo contatto. Non si lasciano così “appesi” dei potenziali clienti. O i risultati sono due: 1. perdere il cliente 2. il cliente prenota tramite un portale online. In entrambi casi è denaro che vola via.

Quello che secondo me queste strutture hanno bisogno è di una consulenza nell’ambito dell’organizzazione, della spending review e del rafforzamento della qualità nelle pulizie. L’organizzazione è fondamentale per essere performanti nella parte operativa (e noi di Scilla in questo siamo molto ferrati) ed utilizzare le risorse umane (e non) nella maniera più corretta. La spending review è un altro ambito in cui siamo specializzati. Alcune risorse economiche, spesso e volentieri, sono orientate verso gli aspetti sbagliati, allora occorre una “correzione di rotta” per risparmiare da una parte ed investire dall’altra.

Esempio:

Ammettiamo di essere un albergo a gestione familiare. Io proprietario mi occupo dei check-in, dei check-out, delle pulizie, del servizio colazione. E’ chiaro che stare dietro a tutto questo vuol dire mancare in qualcosa prima o poi. Non è disattenzione, è umano. Non possiamo essere onnipresenti con la stessa efficienza.

Interveniamo noi, allora, facendo un’analisi dei costi e dei ricavi. Vediamo che l’albergo spende troppo con il suo attuale fornitore di luce e di biancheria. A quel punto analizziamo insieme altri fornitori, chiediamo preventivi ed alla fine troviamo i partners che, a parità di qualità del servizio, ti fanno spendere meno.

Ti rendi conto che, con quei soldi risparmiati, puoi permetterti una persona part time che ti aiuti nelle pulizie o una che si occupi solo dei check-in e così via. Ecco che siamo riusciti a canalizzare le risorse nei punti di maggiore necessità. Molti sono scettici in questo, ma quando vedono i risultati poi si ricredono!

 

PUNTI DI FORZA

Questa è la parte che preferisco! Tendenzialmente, per indole caratteriale, mi piace sempre mettere in evidenza le cose positive di una struttura e il suo staff, i suoi punti forti e non i difetti:

  • Vicinanza a poli di attrazione;
  • Gestione familiare che rende il contatto più “umano”;
  • Attenzione al cliente;
  • Tranne in un caso, ambienti curati e ammodernati;
  • Voglia di andare avanti nonostante il periodo di crisi.

Tutti questi elementi, assieme alla professionalità in generale e allo staff che lavora duramente ogni giorno, ognuna di queste strutture può davvero essere uno dei tanti gioielli dell’ospitalità italiana, sinonimo di qualità.

 

SCENARI FUTURI

Ormai da mesi, nell’ambito turistico-ricettivo si fanno webinar, discussioni online e di presenza dove taluni danno la loro “versione” della famosa “ripartenza” del settore, spacciandola per verità assoluta. Personalmente non voglio niente di tutto ciò. Voglio solo fare le mie considerazioni in merito, essendo in questo settore da tanto e dunque qualificata a dare un’opinione, al di là di giudizi parziali ed interessati (che ho visto dare da alcuni in questi mesi).

Ecco su cosa si deve puntare:

  • Enogastronomia. Se ne parla ormai da anni, ma molto spesso, in alcune realtà, vedo che non c’è una reale e fattiva correlazione tra ospitalità e produzione di vino e prodotti tipici. Questo è un peccato perché è un’attrazione per una determinata tipologia di turisti che desidera immergersi nella realtà locale e assaporarne i suoi frutti;
  • Turismo lento e di qualità. La ri-organizzazione degli spazi turistici per evitare il turismo di massa che finora ha avuto il sopravvento, soprattutto in alcune località. Qui devono intervenire le istituzioni locali, le pro loco, i professionisti del settore turistico ricettivo e ristorativo attraverso proposte mirate ed innovative da discutere tutti insieme;
  • Ricerca dell’autenticità. Come ho scritto poc’anzi, i turisti cercano la genuinità, vogliono tuffarsi nella vita locale e viverla esattamente come i suoi abitanti. Questo prevede la redazione e costruzione di “pacchetti” nei quali siano incluse esperienze specifiche. Qualche esempio? Mini corsi dove si insegna a fare un tipo di pasta fresca particolare, l’organizzazione di vendemmie dove i turisti possono partecipare attivamente, corsi artigianali. Le scelte sono davvero tante sul nostro territorio!
  • Creazione di reti tra professionisti del settore. Per dare corpo in maniera uniforme al brand “Italia” occorrono sinergie tra diversi attori in ambito turistico, alberghiero, ristorazione, enologia, esperti di marketing, giornalisti di settore. Le sinergie non sono semplici da mettere in atto. Purtroppo molti sono portati a favorire solo se stessi e non hanno una visione d’insieme. Ma questo non potrà più esserci in futuro se si vuole creare un’immagine coerente e uniforme dell’Italia, soprattutto all’estero.
  • La tradizione. Puntare maggiormente sui vecchi mestieri, sugli artigiani, sulle botteghe di una volta, per mantenere vive le tradizioni, creare percorsi specifici ed accessibili a tutti, mettere in evidenza l’esistenza di questi percorsi coinvolgendo anche esperti di marketing territoriale e giornalisti.

Non penso di aver espresso nulla di nuovo o trascendentale, alcune realtà che ho elencato esistono già ma solo a macchia di leopardo. Questo non va bene. Deve cambiare.

Noi, con la nostra azienda, ci stiamo muovendo da qualche tempo proprio per mettere in atto quanto scritto sopra. Oltre che professionalità, pazienza, costanza, impegno ci vogliono la capacità di capire le differenti situazioni riuscendo a proporre soluzioni specifiche e mirate. Tutto si può fare se si hanno dedizione e passione.

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Se hai una struttura e vuoi sapere come migliorarla, se sei una persona che vuole acquistare un immobile da adibire ad affitti brevi per turisti, se vuoi sapere come integrare la tua struttura nell’ambito di percorsi enogastronomici, contattaci per una consulenza.

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Alla prossima!

 

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